Osservo i gesti e interpreto le debolezze di ogni persona. Apro gli occhi all'incolumità dell'essere umano, cercando di andare oltre ogni malignità.

mercoledì 10 settembre 2014

Lettera aperta


Dare un taglio con ciò di cui non ho bisogno. Per ora ho fatto fuori dalla mia vita persone e non cose, a mio malgrado. Tanti anni fa, avevo tanti zii e tante zie. Oggi l’avidità intrisa dell’essere umano ha portato quei parenti ad ammazzarsi l’un l’altro per stupidi soldi. L’invidia ha fatto il resto e la loro menzogna ha allontanato me da essi. A tutto avrei potuto chiudere un occhio come si suol dire, ma non alla calunnia e alla falsità. Le persone non hanno più la capacità di capire dagli occhi chi sta loro di fronte, tutto si fa per avere qualcosa in cambio. No, non è stato mai così per me, ho amato e amo delle persone indipendentemente dall’aiuto che mi danno o mi hanno donato. Il mio è un bene incondizionato, perché l’amore è incondizionato. Quando incontri una persona e te ne innamori, non sai chi è, in fondo, solo col tempo lo capirai davvero, ma tu sei già innamorata. Certo, non tutti la pensano come me. Quelle stesse zie che oggi non vorrei fossero mai esistite, mi dicevano: “ma come! Hai lasciato un ragazzo con uno stipendio così alto?”. Certo, rispondevo io, mica contano i soldi, conta l’amore e se non amo più vado via… Evidentemente, queste stesse persone hanno insegnato questo ai propri figli, ma non giudico il loro operato, al massimo rivendico la mia onestà. Avevo quattro nonni e adesso ne rimane una sola, che non frequento più, da quando le solite incomprensioni hanno distrutto l’umore, l’amore e il sapore di sentirsi a Casa. Oggi mi rimane un padre, una madre, un fratello, una sorella, un cane e una zia anziana. Vorrei ben dire che a mio parere è tanto quello che ho, è tutto ciò che desidero avere come famiglia. È il nucleo ristretto che alla fine mi è sempre appartenuto davvero, oltre ai nonni scomparsi. Ho dei rimorsi, quello si. Avrei voluto continuare a vivermi la zia che non ho mai chiamato zia per la vicinanza alla mia età e avrei voluto prenderne a schiaffi altre. Quest’ultima cosa non riuscirò più a farla ma forse quella zia mai chiamata zia riuscirò di nuovo ad abbracciarla. Penso che ognuno di noi debba fare i conti solo con se stesso, e che io con me stessa sto più che in pace. Se piango, a volte, lo faccio perché nessuno ti da mai l’opportunità di un chiarimento, perché la paura di essere smentiti è troppo grande. Poi mi calmo e parlo con me stessa e dico: non tutti hanno la tua stessa dote intuitiva e la tua stessa sensibilità, quindi sorridi perché chi grida e si dispera non ha nulla di buono nell’anima. Ringrazio mio padre per avermi tramandato la Curiosità, il voler cercare sempre qualcosa di nuovo che ci renda vivi, ringrazio mia madre per avermi tramandato la Forza che solo le donne posseggono, ringrazio mio fratello e mia sorella di esistere e di volermi bene sempre e comunque, ringrazio il mio cane che quel giorno si è avvinghiato con le sue lunghe unghe alle mie mani, e io non potevo più lasciarlo li.

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