Osservo i gesti e interpreto le debolezze di ogni persona. Apro gli occhi all'incolumità dell'essere umano, cercando di andare oltre ogni malignità.

sabato 11 giugno 2011

IN tor NO


Tutto intorno parla d'amore.
Cammino per strada e incontro una ragazza e un ragazzo che urlano probabilmente per problemi inesistenti, lei è a dieci passi avanti a lui che tenta di giustificare qualcosa, ma non ha le forze e forse neanche la voglia. Entro nell'autobus 14A e due giovani seduti alla mia destra si accarezzano vicendevolmente le mani, poi lui le sfiora i capelli e lei lo guarda pensando chissà, che è la volta buona per lasciarsi andare del tutto. Vado a casa di un mio amico e si finisce per parlare di come è assurdo che un uomo riesca per amore ad acettare una relazione con una donna che aspetta un figlio da un altro, che per ignari motivi l'ha abbandonata, e dopo un anno e mezzo sposarla, comprare una casa facendo un mutuo a vita e voler un altro figlio da lei. Vado a lavorare e mi rendo conto che sin da piccoli il ruolo del maschio e della femmina è ben definito: due amici di tre anni, giocano a fare i fidanzatini... tutto così incredibile che quasi stento a crederci, tutto così ovvio, ma per niente scontato. Passiamo tutta la vita a pretendere l'amore, in ogni tappa della nostra crescita che è assurdo non ammettere che si vive per questo.

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