
La nostalgia o “mal du pays “ è per me la pena più grande da sopportare.
Vivo il presento pensando che presto diventerà passato e non vedo il futuro perché non potrei trasformarlo il qualcosa di già fatto. Eventi che non riesco a togliere dal sangue che mi circola nelle vene, dormo sperando di sognarli e di riviverli e il risveglio è una botta in testa da cui non vorresti più tirarti su. La nostalgia è malattia che non si cura e la mia nostalgia ricorda Valencia e da poco anche Torino. La mia nostalgia ricorda i miei nonni e la casa vicino la piazza e quindi i miei primi cinque anni. Non è il mio paese né la mia famiglia nel senso più tipico del termine. La mia nostalgia ultimamente si chiama Rusty e i suoi occhi, il suo odore e la sua pace. Negli anni si accumula Nostalgia, e si muore quando non si riesce più a controllarla. Si muore quando non ha più senso esserci se tutto quello che vuoi non è più con te.
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